Vengo qui per lei di Tania Piazza.
Vengo qui per ritrovare le linee spezzate che scompongono l’orizzonte di blu e bianco e per lasciar vagare lo sguardo senza un limite, quando mi pare di non farcela più. A qualunque punto della mia vita io mi ritrovi. Perché a dispetto di tutto, del bello e del brutto che se ne vanno, il mare è qui, ogni volta che ritorno.
Guardo lontano e inspiro, e lascio che il mio sguardo sorvoli leggero sopra tutto l’azzurro sconfinato; i miei pensieri d’improvviso si fanno larghi, prendono vie a me sconosciute e mutano dimensione. Posso finalmente iniziare a esplorarmi, vagando per le innumerevoli stanze della mia mente; posso spalancare le loro finestre, far entrare una luce differente e rimanere adeso alla mia essenza.
Vengo qui per ridare aria alla mia anima, quando la sento respirare a fatica; per lasciarla andare, guardarla riempirsi di un sotto e di un sopra e mescolarli poi insieme, alla rinfusa, dentro di lei. Oggi, la vedo correre a perdifiato e sciogliersi per un attimo nelle vesti lievi della bimba che assaggia lo spazio chiaro, per indovinarne il sapore.
Quando torna a me, sembra cresciuta, e questa è la mia grande vittoria.
Osservo la schiuma argentata che danza, parte dal blu e a lui fa ritorno. Ci sono dei buchi al mio interno. Non so bene dove, ma io li sento. Quando sono qui, è come se qualcosa li riempisse; nulla mi trapassa da una parte all’altra, togliendomi equilibrio. Niente più spifferi, niente più perdite. Come se l’anima si mettesse al sicuro.
Non mi piacciono le cose che non tornano. Le persone che se ne vanno. Lasciano buchi. Ho bisogno di tornare anch’io – come il bianco che riabbraccia il blu. Mi siedo su di un precipizio, a volte, chiudo gli occhi e mi sporgo in avanti. Quando mi pare di cadere, ritorno. Riapro gli occhi, e ciò che mi immagino di rivedere è sempre questo: linee che si spezzano all’orizzonte e il bianco che torna al blu.
Allora la mia anima si allarga, ritrovando il suo baricentro.