Un’altra notte
Cadrà la notte,
e, tra i sogni che dipana
l’ignoto,
anche tu
diventerai dimenticanza.
In questo buio
che dura poco,
infine, siamo respiri contati
dall’ironia che ci fa la corte
da tempo immemorabile.
Tale fu la forza della speranza
da illudere i giorni,
che siamo appena nati,
che dimenticammo di separare
l’eterno dal grano colto,
già sicuri di un domani
per un altro giorno da seminare.
È già notte.
Cadrà un’altra notte,
e i lampioni seguiranno i miei passi.
Così, sola, percorrerò la via degli sguardi,
anch’ essi dalle stagioni
dimenticati.
Nadezhda Speranza Slavova