Senza catene –
di Salvatore Fittipaldi
Senza catene e senza guinzagli, ce li sopportiamo alla meglio
i nostri contesti domiciliari, benché privi di una qualsiasi sintassi.
di un minimo di addestramento:
stiamo invecchiando insieme
come Kasper Hauser nei nostri nascondigli riservati,
senza capo branco, senza padroni e senza proletari:
l’ultimo termine è desueto, lo uso con la licenza del poeta:
e uso il senza nel senso di assenza come essenza: