“La Donna della Domenica” di Larry Woodmann
Oggi guidavo verso l’ufficio con sottofondo musicale tratto dalla colonna sonora del film “La donna della domenica”, protagonista Jacqueline Bisset.
La musica poi saltava su “Metti una sera a cena”, protagonista Florinda Bolkan.
Due donne strepitose, un’altra epoca.
Potreste pensare che tale atmosfera portasse il mio pensiero verso altre bellezze, altre immagini, invece per quegli strani giochi della mente mi sono venuti in mente i miei genitori e gli argomenti delle loro conversazioni con sottofondo quelle musiche che ho imparato ad amare da allora.
L’ultimo libro di Moravia, i film di Antonioni, l’ultimo viaggio a Londra, mentre mio padre metteva sul piatto un disco di Ray Charles.
Questa era l’atmosfera che respiravo in casa e che si respirava nel paese: tutto era spesso ammantato di cultura e di un certo romanticismo letterario, se non erotico nel suo senso più antico.
Tutto ciò non ha nulla a che vedere con il sesso, ma è inteso come la forza vitale che muove il pensiero e la filosofia stessa, fungendo da tramite fra la dimensione terrena e quella sovrasensibile.
Forse anche da questo nasce la mia passione per la fotografia che a questo punto potrei definire arditamente “erotica”: proprio come tramite tra il reale e l’ideale che trascende la persona ritratta per spingersi verso ideali di bellezza, armonia, eleganza, fascino, mistero.
Percorsi sublimi della mente finchè una telefonata dal contenuto banale non ha interrotto l’immergermi in quelle evocative note per riportami alla fredda realtà di un’epoca dove le persone non sanno più gustarsi quella dimensione della loro esistenza.
Nemmeno quando scattano o osservano una fotografia.