Posted by on 23 giugno 2014

 
 
 
Il Girasole di Ivano Mercanzin

Il Girasole di Ivano Mercanzin

LA MUSA DI BLANCHOT di Salvatore Fittipaldi 

ci sono, in carne e ossa: in prefazione e in appendice: non solo per esigenza personale, di leggerti

e di scriverti, di vederti e di sentirti: sono al capitolo su

“La solitudine essenziale”, quella del mondo, ormai m’è andata

a noia: ci corre incontro: ci appare a luce densa, illumina l’assenza:

è sempre lei:

lusinga, ci fa apparire insieme, ci fa negare

di essere lontani: non ha forma, non è reale: ci mescola al giorno e il giorno ci rimane nella mano:

se proprio non ce la faccio, raccolgo un girasole e te lo lancio, oppure dipingo una luna e te la lascio,

dentro la tua notte:

ho saltato il capitolo su “La morte necessaria”: sono già morto:

vivo e vegeto nella “Terza terra” col profumo dei petali dei fiori: