LA MUSA DI BLANCHOT di Salvatore Fittipaldi
ci sono, in carne e ossa: in prefazione e in appendice: non solo per esigenza personale, di leggerti
e di scriverti, di vederti e di sentirti: sono al capitolo su
“La solitudine essenziale”, quella del mondo, ormai m’è andata
a noia: ci corre incontro: ci appare a luce densa, illumina l’assenza:
è sempre lei:
lusinga, ci fa apparire insieme, ci fa negare
di essere lontani: non ha forma, non è reale: ci mescola al giorno e il giorno ci rimane nella mano:
se proprio non ce la faccio, raccolgo un girasole e te lo lancio, oppure dipingo una luna e te la lascio,
dentro la tua notte:
ho saltato il capitolo su “La morte necessaria”: sono già morto:
vivo e vegeto nella “Terza terra” col profumo dei petali dei fiori: