Ogni volta è come se fosse la prima volta, ogni volta si ha il cuore in gola finchè l’immersione non è conclusa. La macchina diventa allo stesso tempo un peso e un salvagente.
Mi preparo, mi sistemo, controllo che lo scafandro sia in ordine e poi ” trattengo il fiato” e mi immergo, pronto ad entrare in un’altra dimensione dove tutto fluttua, tutto sembra volare dentro l’acqua, i suoni vengono ovattati e la pressione comprime piano piano lo scafandro della reflex.
Scattare sott’acqua è travolgente, a volte succede di dimenticarsi come respirare ma presto mi accorgo che l’evoluzione non mi ha dotato di branchie.
Pochi centimetri, bastano pochi centimetri per permettere di osservare forme e superfici con prospettive privilegiate.
Tra i suoni ovattati il rumore del click si propaga, confondendosi tra le correnti.
Mi sono spinto ad affrontare la sottile linea di confine tra fotografia e videografia che le odierne reflex permettono con molta semplicità, senza pretese astruse se non la pretesa di descrivere piccole immagini che si muovono, immagini fluttuanti, come l’acqua.
Per quanto riguarda invece le sensazioni nel rivedere il risultato non devo descrivertele io, devono essere descritte da te e dagli osservatori, io ho solo il privilegio di mostrare il mio punto di vista.
Riccardo Ciriello
Modella fluttuante: Alessia Fontanella
Location Croazia isola di Pag