HUMAN ALIENATION
600 autoscatti per raccontare l’alienazione umana
Soffocamento, oppressione, legacci, fili sottili , inadeguatezza,
tensione, ansia , sensazione di disagio: quotidianità;
figure, sagome d’individui, spersonalizzati, automi,
meccanicamente si muovono in massa, protetti dal calore del branco
avidi della non scelta: un barlume di coscienza si fa strada e la dicotomia lacera.
Questa figura di donna rannicchiata in questo spazio angusto,
apparentemente privo d’aria e di vie di fuga rappresenta l’essenza stessa del malessere
e le calze colorate distese a terra alla rinfusa, perdono il loro significato primario diventando le spire di un’ angoscia che corrode e soffoca ,
avvolgendo completamente il volto, assorbendolo in una totale assenza di identità.
Ora un quadrato di luce,appoggia le mani, luce riflessa la inonda, lei assorbe , come una sorgente da cui attingere e saziarsi:
un risveglio, esce dall’oblio, prende coscienza…..un nuovo inizio.
INTRODUZIONE:”Human Alienation” è un autoritratto fotografico e video di denuncia politico-sociale realizzato durante la mia permanenza a Berlino nel 2011. Il video è composto da 600 autoscatti fotografici scelti tra più di mille. Le foto sono state da me realizzate in momenti di vita giornaliera.
SINOSSI: “Il sistema politico e sociale che ci vogliono far vivere usura l’individuo, fino ad annientarlo, spersonalizzarlo, lasciandolo incosciente davanti a tutto. L’unica salvezza è dentro se stessi. Questa tensione e senso di costrizione soffocante l’ho espressa attraverso l’uso di calze, simbolo femminile, che diventa invece trappola di morte interiore, ostacolo con il ricongiungimento alla natura. La natura è il tema che si pone difronte al mio senso di prigionia data dal meccanismo sociale imposto. Ecco che si ripete spesso una finestra ossessiva a straniante ripetizione verso naturali mancanze, che taglia il campo cercando un contatto intimo con me. Il video termina con ambienti lasciati vuoti poiché c’è indifferenza completa nell’intorno, e l’individuo è subdolo tanto da non lasciare tracce visibili e appariscenti. La consapevolezza può espandersi oltre la portata del nostro ego, oltre la nostra identità personale, familiare, la nostra auto, la nostra tv, al di là di tutto quello che abbiamo imparato, oltre la nostra nozione di spazio e tempo, al di là delle differenze che la gente e il sistema attua per separare gli uni dagli altri. Basta essere presenti a noi stessi e pian piano i pensieri torneranno ad essere i nostri. Questo è “Human Alienation”.
VIDEO: Anno: 2011 Berlino – Tecnica: Autoritratto 600 Foto – Formato: 16:9 – Durata: 2:00 – Distributore: Visualcontainer (Milano)
OPERE: opere fotografiche stampate su carta fotografica opaca montate su foam cm 70×100 cm
INTRODUCTION: “Human Alienation” is a photographic/video self-portrait with a socio-political accusation I made while living in Berlin in 2011. The video includes 600 photographic self-portraits chosen from more than a thousand. The photos were taken at different moments of my everyday life.
SYNOPSIS: “The political and social system they want us to live in is wearing us out to the point of de-personalization and annihilation: we’re left in a state of unconsciousness. The only way out is inside of us. I expressed this tension by using a pair of stockings, a very powerful female symbol, which I transform into an emotional and psychological death trap, an obstacle to reunification with Nature. Nature is the leitmotif I choose to hold before the sense of imprisonment which is imposed by the social mechanism. And then, there’s a window. An obsessive image that keeps appearing to reiterate alienation, separation from what one is naturally missing. A window that limits the screen and allows for a more intimate contact with one’s inner self. The video ends with empty spaces to indicate absolute indifference. Human beings are cunning: they don’t leave any conspicuous or visible traces behind. Awareness can expand beyond our egos, beyond our personal identity, our family, our cars, our TV, beyond all that we have learned, beyond our notions of space and time, beyond the differences that people and the system implement to separate from each other. Just by being present to ourselves, thoughts will slowly return to be our own thoughts. This is “Human Alienation.”
VIDEO:Release Year: 2011 Berlin (Germany) – Tecnic: Stopmotion (Selfportrait – 600 Photos) – Format: 16:9 – R.Time: 2:00 – Distributor: Visualcontainer (Milan)
PHOTOGRAPHY: Photography printed on professional matte paper on foam 70×100 cm