una trama plastica, un vetro d’auto, un vetro bagnato di gocce,
filtri che separano, che impediscono, che interrompono lo scorrere dello sguardo,
a proteggere, a staccare a separare, un innesto tra noi e loro .
Non riusciamo a possederle , sono avvolte dal mistero, il linguaggio del non detto,
delle parole silenziose , quelle solo pensate ,
e poi figure che si muovono nella pioggia, nella nebbia , sagome erranti,
vaganti nella loro stessa solitudine, nel loro percorso di nulla.
Ma un viso di donna , quasi una decollazione e lì a terra con occhi meravigliosi, sublimi, quasi invitanti, che ti penetrano
trapanano i nostri iridi e ci pongono domande che rimangono nell’aria e un colpo di vento le solleva via….
per gentile concessione di The Imaginarium Mag di febbraio 2014