Amir cantastorie di vita,
di tempo bucolico,
allegro, spensierato,
musica e sguardi nell’orizzonte,
danze tra nuvole e colline,
lui , il cappellaio matto,
lui, che ha nella pelle le ferite della guerra,
la sofferenza dei ricordi,
le pene di una storia che per pochi anni, ma lunghi come secoli,
ha trasformato la sua esistenza.