Posted by on 11 ottobre 2014

 
 
 

 

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Massimiliano Londi

BASAGLIA di Massimiliano Londi

Volterra (PI). Nasce nel 1887 l’Ospedale Psichiatrico di Volterra, un’istituzione per il ricovero di malati mentali che ha il suo massimo sviluppo sotto la direzione dell’illustre psichiatra Luigi Scabia, quando, nel 1939, i malati ricoverati raggiunsero il numero record di 4794. Il manicomio nacque in un’area completamente immersa nel verde, vicina alla città di Volterra ma, allo stesso tempo, decentrato da essa per sviluppare il concetto di un villaggio autonomo, dove l’ammalato non doveva sentirsi rinchiuso ma libero di girare nei pressi dell’ospedale e della campagna circostante. Una città nella città, con strade, rotonde, servizi e perfino una propria moneta di pagamento.

Oggi di tutto questo, dopo quasi quarant’anni dalla sua chiusura in seguito alla famosa legge 180, rimangono solo monumentali edifici con vetri rotti e soffitti ormai franati, graffiti post moderni e un enorme e completo senso di abbandono.

Ma ascoltando bene il passato, a chi ha spirito di osservazione, non potranno passare inosservati i segni dei ricordi che questo posto, nonostante tutto, riesce ancora a nascondere dentro di sè.

Panchine ormai consumate dal tempo e divorate dalla vegetazione sembrano ancora ospitare le sedute di chi ha trascorso forse tutta la propria vita ad aspettare chissà cosa, o chissà chi.

Stanze ormai vuote, letti ormai arrugginiti e porte spalancate per accogliere chi ormai, del tempo, ne è diventato memoria.

E poi l’opera di Fernando Oreste Nanetti, NOF4 come egli stesso si firmava, un paziente che durante la sua reclusione incise un graffito di centoottanta metri: disegni, formule, pensieri che oggi sono considerati un capolavoro mondiale di Art Brut a conferma, forse, di quello che diceva Alda Merini quando affermava che “anche la follia merita i suoi applausi”.

Basaglia è un viaggio fotografico, un progetto il cui titolo vuole rendere omaggio al grande psichiatra e neurologo italiano, Franco Basaglia, che riformò la concezione della salute mentale e il concetto stesso di follia.

Questi scatti vogliono ricordare quello che è stato, nel bene e nel male, il più grande manicomio d’Italia.

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Massimiliano Londi

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Massimiliano Londi

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Massimiliano Londi

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Massimiliano Londi

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Massimiliano Londi

SOLITUDINE

PAZZIA

RABBIA

lettere alla rinfusa compongono parole,

graffiti

stanze disadorne, fatiscenti,

scheletri di sedie ,

scheletri di letti,

scheletri di memoria,

scheletri di  passato,

muri sbrecciati,

cancelli divelti,

porte scrostate,

immagini ora , come era , come sarebbe stato,

la solitudine ,

la rabbia ,

la pazzia,

ora non più,

un uomo da solo,

forse un eroe,  ha scardinato l’ordine precostituito,

ha aperto le menti e…

aperto i cancelli

ora solo cattedrali abbandonate a se stesse,

reperti di memoria,

solo di memoria …e nulla più

(Ivano Mercanzin)

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