Tre asini senza briglie mi spingono sulla strada impolverata.
Un teenager con la maglietta del team di calcio etiope tira violentemente una capra da una gamba.
Un vecchio con una cicatrice sulla faccia frusta la sua mucca magra per spingerla ad andare avanti nel suo percorso.
Una donna impolverata vende cipolle e la sua sorridente figlia vende il tè di montagna.
Una nonna arrabbiata mi fa assaggiare il suo miele zuccherato in una nuvola di api.
70 birr per un bicchiere di miele di Lalibela.
Chiedo ad un paio di persone con la croce di bronzo sul petto scoperto se posso fare una foto.
Loro mi chiedono di comprare la loro capra.
Una madre con il suo neonato sonnolento stretto sulla schiena passa.
Una mucca con lunghe corna è proprio dietro di me!
Capre piangono.
Un vecchio vende confezioni di sale, alle mucche e alle capre piace leccarlo.
Un ragazzo con una camicia bianca decorata mi sorride.
Chiedo ad una bella signorina se posso farle un’altra foto. Si tira giù il suo ombrello per coprire il viso.
Capre cambiano padroni.
Mucche aspettano un’offerta migliore.
Il vecchio Birr osserva il suo cambiare mano.
L’aria è fresca, polverosa e profumata.
Caffè, kardamon, cannella, peperoncino, chiodi di garofano, zenzero e curcuma sono nell’aria.
Buna, korerima, kerefa, berbere, kerefund, zenjebel, ERD in amarico.
Date un’occhiata alle foto di Mattia. Ora sapete come è un mercato etiope. Ma non riuscirete mai a capire davvero come ci si sente a meno che non vi facciate visita nella vita reale.