ITALIANI D’AFRICA-1
Il primo ritratto tutto italiano della nostra tappa è quello di Ilaria. È lei che ci accoglie nel suo show room, che si chiama ‘LEON AT CCXIX’, ma ha come mascotte la scultura d’una tigre a grandezza naturale. Un pezzo fuori luogo, in Africa.
Ilaria e famiglia, un compagno e una bimba di sei anni, hanno deciso di cambiare vita quattro anni fa. Da Fano, in provincia di Pesaro, hanno preso il coraggio a due mani e si sono trasferiti a Città del capo, dietroun’occasione che a casa non arrivava mai. “Mio marito aveva perso il lavoro, nella casa di moda in cui lavoravamo”, racconta, “Allora ho rinunciato anch’io e siamo partiti.”
Qui, con soci olandesi, hanno avviato quest’attività, un mobilificio di lusso che sforna, direttamente dal laboratorio nel retro, arredamenti di design in tono con il feeling di questa città gaudente. La creatività si respira nell’aria qui… se si filtra la metà ‘dispari’ del luogo.
Con alle spalle designer del calibro di Haldane Martin (lo stesso che ha arredato il Truth, per intenderci) gli affari vanno bene anche per loro, tanto che, pur un po’ nostalgici dell’altra vita, hanno deciso di rimanere. L’inserimento nella società locale non è stato facile, “ma stiamo trovando un equilibrio, soprattutto grazie alla ‘colonia’ di europei, sempre più numerosa, in città”, dice. “È con loro che leghiamo di più. E poi, la mia seconda figlia nascerà qui,” sorride accarezzandosi il ventre prominente.
Il tocco italiano nell’attività, oltre che il gusto estetico, è il ristorante. In realtà, è lei che cucina, e lo fa solo per i clienti DOC. Noi siamo accolti come amici, grazie a Luciano, fotografo del nostro team, che pure vive qui per qualche mese l’anno. E così, prima di andarcene, abbiamo diritto a una pasta alla carbonara in piena regola. Ce la serve lei stessa, sui massicci tavoloni in legno in mezzo al capannone, enorme ma accogliente. Secondo l’ospitalità italiana…