DENTRO L’AFRICA 5
Quinta settimana di viaggio, quinto e ultimo ‘DENTRO L’AFRICA’ per me, che tra un paio di giorni prenderò il volo verso altri lidi, lasciando il continente. Per un po’. E la spedizione, anche, con il giusto rammarico dell’abbandono e la soddisfazione che viene dalla strada passata sotto le ruote (9.827 km, da Città del Capo!). La mia ultima meta è Dar Es-Salaam, la Casa della Pace, in arabo, lingua dei coloni che si sono piazzati sulla costa tanzana da tanti secoli. Come a Zanzibar. Per questo, la Tanzania ha più del 30% di musulmani. Lo si nota appena entrati nel paese, anche se si viene da lontano, dall’interno profondo, come noi, reduci da una frontiera sul lago Malawi. Le moschee, piccole, bianche, scrostate dall’umidità della vegetazione lussureggiante, si susseguono quasi in ogni villaggio di fango e paglia, accanto alle chiese cristiane. Partono dal Malawi, anzi, dove pure, sulle sponde del lago, a Nkhotakota, aveva prosperato una colonia islamica. Di mercanti di schiavi e d’avorio, le ricchezze dell’Africa nera.
Per noi, questa nuova Africa parte da Lilongwe, capitale malawiana, appunto, che pare fuori posto, così lontana dal lago che è il suo territorio. Quello che cerchiamo noi, e che troviamo a un centinaio di chilometri, sulla via costiera costellata da villaggi di pescatori (passione dei nostri fotografi, l’avrete capito!). Lì, troviamo anche il nostro unico buen retiro nel quale recuperiamo un po’ delle energie spese in questa lunga corsa. L’ostello di Nkhata Bay, con meravigliosa vista lago (e pescatori!), ci vede sonnecchiare e meditare per qualche giorno, fino al commiato di Paolo Corti (il mio omonimo!), l’autista che ci ha accompagnato fino a lì. Grazie Paolo per il tuo grande contributo!
È tra le colline e i coltivi di gomma e, soprattutto, di tabacco, una delle risorse del paese, oggetto di tante polemiche nel mondo (anche per lo sfruttamento del lavoro minorile), che ci portiamo verso nord, per entrare in Tanzania, appunto, quinto paese di questa sesta tappa 7milamiglialontano. Un paesaggio verde anche qui, ma più fresco, con un marrone più scuro, più madido di pioggia, tra le ondulazioni della terra e piccoli passi montani, che sfociano in boschetti di baobab. Un paesaggio che sorprende chi, come noi, pensava alla Tanzania come la terra delle savane secche e sconfinate del Serengeti, uno dei parchi naturali più filmati del mondo. Ma quello è il nord, al confine con il Kenya. E lì, sarà un’altra storia.
Buon viaggio, e arrivederci a tutti!
Team 7MML #06 AFRICA