SGUARDI… SUL CIBO
Un viaggio è un’occasione. Cento, mille occasioni. Cento, mille suggestioni. Un respiro profondo. Ognuno ci porta se stesso. Vede quel che vuole. O quel che è. Guardando sguardi, annusando cibi, le mie parole parlerebbero forse di gioia e di stupore. Oppure di rabbia, o di cordialità. Coglierebbero i giorni passare, immobili e uguali, dentro i locali di penombra, spogli. Siederebbero davanti ai fuochi di legna, nel profumo acre del carbone che si prepara nei boschi e che si vende per strada. Sentirebbero la pastosità sciapa dello nshima, la polenta che cuoce nelle pignatte d’alluminio. Proverebbero disgusto, o schifo, per le cucine zozze di croste, o fame per le salse che bollono sapore che già so.
Le mie parole, però, oggi restano qui, nell’ombra, a fare luce ai pixel spalmati… o rubati.