nasce a Brescia, Italia, nel 1957. Fotografo e artista, Radici racconta con la fotografia le sue esperienze, tracciando un fantasioso percorso visivo passando da immagini per la moda, la pubblicità e il reportage con indiscussa forza espressiva. Diversi porfolio pubblicati su riviste come “Zoom International”, “Gente di Fotografia”, “ Private” e vari redazionali di moda lo hanno fatto conoscere al grande pubblico. Libri fotografici pubblicati: “Parigi” nel 1997, “A Remya mia figlia Indiana dell’India” nel 1998, “Cambodia” nel 2002, “Che il passo lento dell’elefante ti porti lontano” nel 2005, “Simple Objects” nel 2007, “Pakistan” del gennaio 2008, “Religion” progetto 7MML nel 2009, “Patria e onore” un libro realizzato per la marina mlitare sulla Amerigo Vespucci nel 2011 e “Est, Est , Est” progetto 7MML2.0 del 2012 lo hanno fatto apprezzare dalla critica internazionale. Sue fotografie fanno parte di varie collezioni pubbliche e private tra cui il MAM museo di arte moderna di Rio de Janeiro e il museo “Fotokunst” in Danimarca.
nasce il 13 marzo 1980 e dopo qualche anno inizia il proprio percorso impugnando matite e pennarelli. Porta avanti il gioco durante le interminabili ore di matematica e nel frattempo si avvicina con spirito ludico anche alle parole con le quali imbastisce versi e storie. L’incontro con il mondo degli audiovisivi avviene attorno ai vent’anni quando scopre il potenziale del mezzo che lo porta a sperimentare in svariate direzioni e a sviluppare così un percorso tra documentari, film corporate, cortometraggi, installazioni. Dopo essersi diplomato nel 2003 in Videomaking all’ Istituto Europeo di Design di Milano, collabora per alcuni anni con la casa di produzione Albatrosfilm. Nel 2007 realizza in collaborazione con Paolo Mucciarelli il documentario “Il mistero dei sassi, Luigi Lineri e l’Adige” inserito nell’ archivio del Museo dell’ Art Brut di Losanna. Nel 2009 dirige il cortometraggio “La pistola” realizzato con Mozukin e vincitore di tredici premi tra festival italiani e internazionali. Nel 2010 realizza la video installazione “Water-roots, le radici nel passato” esposta al Museo Santa Giulia di Brescia. Nel 2012 è ideatore con Piera Cristiani di “Fèr, storie di ferro lavoro e arte”, un evento sul mondo dell’ industria del ferro all’interno del quale esegue sei opere video installative.
Paolo Brovelli, milanese, classe ’66, ha da sempre adattato la sua vita al viaggio. Da un trentennio alimenta la passione per avventure geografiche d’ogni tipo, prediligendo zone del pianeta diverse a seconda dei periodi della vita: Europa prima, poi Asia centrale e meridionale, Africa, e America Latina, che ritorna spesso, con lunghi soggiorni in Brasile e in Messico, negli ultimi anni divenuto casa sua. Traduttore, per amor delle lingue imparate per non vagabondare invano, ha da tempo cominciato a scrivere di viaggio come giornalista e autore, per restituire almeno un po’ di quel che ha avuto dalle sue peregrinazioni. Ne è nato un libro sulla sua spedizione di sette mesi in Ape Piaggio lungo la Via della Seta (1998), pubblicato nel 2007, cui ne seguirà a breve (2014) un altro, sempre di viaggio, sulle zone interne del Brasile. Da qualche anno, accompagna gruppi in giro per il mondo. Perché viaggiare allunga la vita, dice lui, e le “ore del viaggiatore” valgono sette volte di più di quelle normali… come per i cani.
Nato nel 1973 a Zevio in provincia di Verona. Laureato nel 1998 in Scenografia presso l’Accademia delle Belle Arti di Verona. Dal 1996 al 2009 grazie alla collaborazione con lo Studio Brenzoni, pubblica quotidianamente con il giornale L’Arena di Verona per la pagina spettacoli e cultura. Nel Ottobre 2001 dopo i fatti dell’11 Settembre si reca in Afghanistan per approfondire e mettersi alla prova sul campo della fotografia di reportages internazionale, da allora seguiranno viaggi in: Albania, Thailandia, India, Groenlandia, Fortaleza, Uganda, Mali, Costa D’Avorio, Malawy, Mali, Burkina Faso, Bielorussia e Amazzonia. Nel 2002 diventa Pubblicista e viene iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Veneto. Sempre nel 2002 apre lo studio fotografico: Atelier bottega di fotografia a Verona. Nel 2012 ha collaborato come direttore della fotografia al video istituzionale Bolla, premiato nel 2013 con due awards nel prestigioso concorso nazionale pubblicitario “Media Stars”. L’ultimo progetto realizzato, durato 6 anni, 13 Coins è stato premiato come miglior libro agli Eurepean Photo Book of the Yeard Award 2010, la mostra di tale progetto, è stata esposta a Ginevra presso l’International Conference Center, il Centro Internazionale di Fotografia di Verona, le gallerie fotografiche Fnac e al Pesaro Photo Festival 2011. Da Ottobre 2013 per tre anni, inizierà un nuovo progetto fotografico e didattico nelle Town Schip in Sud Africa in Cape Town.
Nato a Zurigo nel 1984 e laureato in Giornalismo presso l’Università degli Studi di Verona nel 2008, il suo limbo professionale lo ha portato dagli uffici stampa alla carta stampata, per poi approdare al variopinto mondo della comunicazione digitale. Ama viaggiare, odia volare, e nel suo peregrinare ha vissuto a Verona, Zurigo, Londra, Città del Capo, Mumbai e Casablanca. Dal 2012 è il responsabile dei contenuti di ThinkingNomads.com e NonSoloTuristi.it, piattaforma da cui ha lanciato il suo primo libro, “Dal Capo al Cairo”, seguito nel 2014 da “Liguria Low Cost”, pubblicato con BUR.
Paolo Corti nato a Brescia l’11 aprile del 1967. Operaio, portalettere, venditore, fornaio, ottico-optometrista, titolare di pub, pizzaiolo, assaggiatore ONAV e ora driver in 7milamiglia. Nel 1993 decide di staccare la spina e trascorre due mesi presso i Padri della Consolata a Kangeta nel Nyambene ( Kenya ) e da lì la voglia di muoversi un po. Dopo alcuni viaggi ” qua e là ” scopre nel 2008 la passione per i cammini a lunga percorrenza : ha camminato sul camino Frances, sull’Aragones, sulla Senda Litoral, sulla West Highland Way, sulla Great Glen Way e sul Camino Real de la costa GR 130 dell’isola de la Palma. Riporto la frase di Antonio Machado che ha aggiunto Gabriele perchè la condivido totalmente: Caminante, no hay camino: se hace camino al andar.