GRANCHI DI CONSTITUCION
Quasi nascosto per pudore tra le pieghe del superbo litorale di Constitucion, Puerto Magullines porta ancora sulla sua pelle i segni del terremoto e del maremoto che quattro anni fa hanno colpito la zona. Ma il piccolo borgo di pescatori è animato da un piccolo andirivieni domenicale di turisti locali, tra le improvvisate bancarelle che vendono pesce e frutti di mare, appena portati a riva dalle barche… Il chiassoso gruppo, sbarcato da due vistose auto straniere, suscita curiosità mentre si aggira armato di macchine fotografiche nel mercatino, scattando a raffica e facendo mille domande. Almeno fino a quando raggiunge due bacinelle colme di enormi granchi oceanici le cui chele formano un inquietante groviglio…
Jaibas li chiamano qui, quelli più piccoli; jaibas marmoradas quelli più grossi e, poverini, più mostruosi con il loro guscio “di marmo”. In genere, quando cadono nelle reti del nemico umano, diventano il saporito ripieno di qualche tortino. Ma qui finiscono, senza tanti scrupoli, direttamente dentro i pentoloni sempre bollenti delle bancherelle, pronti a diventare sul posto il fiero pasto degli avventori. Di tanto prodigio dell’oceano alla fine resta solo un cumulo di gusci rossastri. Poco lontana, indifferente alla triste sorte dei crostacei venduti dalla mamma, la quindicenne Dafne si allena con una palla semisgonfia a prodezze calcistiche degne di un aspirante Maradona al femminile. Attende la chiamata del club di Talca – è quello il suo destino, o almeno crede. Non resterà intrappolata, come jaibas, nelle reti di Puerto Magullines…
Gabriele