Posted by on 4 gennaio 2015

 
 
 

ROBERT PERONI

Vive con gli eschimesi.

Solo sessantacinque anni fa, i nativi vivevano in piena età della pietra. Adesso, in maniera repentina, sono costretti a districarsi tra elicotteri, motoslitte e scaffali di supermercati.

L’alcolismo e i suicidi sono a livelli altissimi, in una civiltà che non trova il ponte fra tradizione e sviluppo.

Tasiilaq, East Greenland – dal 1989

 

Groenlandia, terra verde. Per centinaia di anni è stata una terra incognita. Lontana tra le tenebre, le ombre artiche, i ghiacci polari mortali. Solo eroi, i veri eroi potevano andarci, anche lasciandoci spesso la vita.

Ancora oggi non ci sono strade fuori i centri abitati. Nessun paese è connesso con un’altro con una strada. Cani da slitta, barche ed elicotteri fungono da autostrade e collegano la terraferma. Oltre l’orizzonte ci si arriverebbe solo virtualmente, connessi da autostrade al laser o al plasma.

Ma l’infinito orizzonte è solo per avventurieri, non esiste quasi nulla o soli pochi presidi collegati in modo virtuale…

Una società di cacciatori è stata fatta uscire dall’età della pietra 65 anni fa. Vi è uscita a forza. La “civilizzazione” è stata irruente e spietata, terreno di business dell’”uomo bianco”. Il territorio dei mille colori di blu della notte artica è stato tinto di bianco e nero, di metallo e di vetri rotti, per i soldi e con le armi illecite dell’aggressione psicologica. Per molti, non preparati, è stato difficile. Impossibile, senza attriti dolorosi.

Qualcuno dice che questa società si sta disfacendo. Io direi che questa società sta cambiando. Questo bellissimo popolo dei ghiacci, forte, generoso, gentile ha una forza per noi incredibile. E ce la farà. Sopravviverà e recupererà la distanza temporale/evolutiva in maniera naturale. Abbiamo cacciatori che non sanno leggere e scrivere, cacciatori che vivono buona parte dell’anno come centinaia di anni fa. E ora incominciano a parlare l’inglese, comunicano disinvolti, visitano paesi in tutto il mondo.

No, non è facile, tanti rimangono per strada. Ma ci sono quelli che emergono, e che fonderanno una società forse più umana e gentile della nostra.

(Progetto e fotografie di Luciano Perbellini)

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