Posted by on 15 novembre 2014

 
 
 

4 mila dei loro parrocchiani vivono su di una discarica a cielo aperto, altri 36 mila in palafitte adiacenti. Il livello della miseria, del fetore e dell’orrore rasenta l’inimmaginabile.

Canossiani – Manila, Filippine – dal 1989

 

Essere missionario a Tondo by Fr. Carlo Bittante, FdCC

Quasi 25 anni fa partivo dall’ Italia per le Filippine. Era subito dopo la famosa rivolta pacifica contro Marcos, la February Revolution’.

Prima di partire dall’Italia ho chiesto a un giovane Filippino di Samar che cosa dovevo portare con me, cosa sarebbe stato utile per il mio lavoro in missione… mi ha risposto: vengo da un paese povero di campagna, non abbiamo strade, luce, medicine, usiamo il carabao per arare, ci servono tante cose ma quello che conta di più è che tu porti il tuo amore alla gente”. Questo mi ha guidato in questi anni di presenza e servizio nelle Filippine, e negli ultimi tre anni come parroco nella parrocchia di San Pablo Apostol a Tondo, Manila.

In mezzo alla baraccopoli di Aroma-Tambakan, la nuova ‘Smoky mountain’ di Manila, sorge una piccola cappella spoglia costruita dagli uomini del posto e da alcuni volontari; è fatta di blocchi di cemento, legno da pochi soldi e lamiere ed è dedicata alla Madonna Addolorata”: un nome significativo per la sua realtà. Qui Maria è Addolorata per la situazione della gente, persone che sembrano aver perso la dignità, bambini nudi, sporchi e malnutriti che vivono sull’immondizia della città, madri che sembrano vecchie e sfinite quando magari hanno solo 30-35 anni, giovani e adulti che spendono giornate intere sotto il sole o la pioggia a scavare tra le immondizie per poter sfamare i loro figli e sono contenti se guadagnano 2-3 euro al giorno! Non sono poche decine di persone, anzi!, rappresentano una buona fetta della comunità parrocchiale. Ma Maria “vede” al di là della morte, un futuro per suo Figlio, per noi, per questa gente. E’ anche questo che mi sostiene nei momenti di scoraggiamento dove sembra che il nostro fare o affannarsi sia una semplice, inutile goccia nel mare della miseria. E mi sostiene la speranza di un giovane che sogna e si impegna a cambiare, di una famiglia che lotta per migliorare la situazione, di volontari che si danno con generosità, di gente povera che nel suo piccolo diventa solidale. A Tondo c’e tanta ignoranza, delinquenza, droga, povertà umana e spirituale.. che allontana la società.. ma c’è anche speranza. Noi oggi lavoriamo qui con la catechesi ma anche con progetti sia medici che di educazione scolastica, attraverso il programma dalla ‘scholarship’, delle adozioni a distanza, della ‘scuola della gioia’.

Noi padri Canossiani vogliamo essere una presenza di amore e condivisione di vita con la gente, vogliamo dimostrare loro il diritto alla dignità e alla ricchezza interiore. E io stesso mi sento più ricco, ogni giorno, come persona, come Cristiano e come prete.

 

Il paradiso in mezzo all’immondizia by Padre Adriano

Non è un gioco di parole, ma solo una strana contraddizione di termini.

Il mezzo all’immondizia ti aspetti solo di trovare rifiuti, pure rifiuti di umani, invece in Tondo ho trovato “gioielli o tesori di persone”: Rhea, una giovane ragazza ora diventata suore di madre Teresa. Quasi ogni giorno andava a trovare una signora, sola, anziana e cieca che viveva nella bidonville di HappyLand, per portarle il suo sorriso e poi andare sugli scogli a vedere il tramonto. Vedeva luce,  speranza e dignità in mezzo ai rifiuti umani e sociali. Rowena, una giovane povera, magra ma piena di entusiasmo che anche colpita da epatite è andata finché ha potuto a giocare e a far d’animatrice ai ragazzi della smoky montain. Girlie, o Pay per gli amici, voleva farsi suora ma ne è uscita per lavorare e servire la mamma che era stata vittima di un ictus cerebrale. Il suo sogno e il cuore sono ancora tra le suore di madre Teresa, ma sa che il suo posto è vicino alla mamma. Jena, figlia di un uomo quasi sempre ubriaco ma che trova la forza di sorridere e andare avanti, aiutata da Rowena e dagli altri amici.

Ce ne sarebbero altri, le loro storie potrebbero riempire un calendario, ma credo che tutte abbiano lo stesso significato: l’ ”immondizia” e il “tesoro” sono nel cuore umano. E per il cuore umano il paradiso può trovarsi anche in una discarica a cielo aperto.

(Progetto e fotografie di Luciano Perbellini)

 

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