PALERMO
Non una storia su di una persona in particolare, ma l’ultima storia, esempio della testimonianza che vite dedicate al perseguimento dei propri ideali, siano essi religiosi o laici, inevitabilmente seminano e svegliano nelle coscienze ciò che di buono c’è in ognuno di noi. Le morti di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Padre Pino Puglisi, Libero Grassi, Peppino Impastato hanno innescato una catena di movimenti e forze nuove per combattere l’illegalità e difendere la dignità di un popolo.
13 Coins, quasi come i famosi TRENTA DENARI esprimono anch’essi il travaglio degli uomini, le loro sofferenze, le loro domande scolpite nei loro volti… perché? e perché proprio io?
Frammenti di quotidianità che poco spazio danno alla speranza perché anche chi ti “spinge a non arrenderti” corre il rischio di essere ammazzato.
Una “Chiesa” che dorme, quasi stenta a farsi svegliare dal sacrificio che essa stessa ha fatto immolare sull’altare della legalità, della giustizia, del bene per tutti… L’agnello sacrificale questa volta non è stato tradito per 30 denari ma dall’indifferenza che è sottesa a quanto rappresentato in questi 13 Coins. Quell’agnello ha il nome di Padre Pino Puglisi, le 3 P..
Egli ci ha lasciato una speranza contro ogni ragionevole previsione negativa, nel futuro, nei bambini. Dopo la sua morte, il suo Centro ha salvato tante persone dalle grinfie della mafia, e tanti bambini dall’aborto. Uno di loro si chiama Francesco e senza il sacrificio di 3P egli non sarebbe con noi. I suoi genitori hanno trovato al Centro Padre Nostro la risposta alla loro domanda, fare nascere o no Francesco. Che oggi 6 anni e festeggia il suo compleanno al Centro con i volontari, testimoniando con la sua vita che una speranza c’è e che può venire fuori anche da situazioni disperate.
Vogliamo ritornare ad essere un popolo libero che non ha bisogno dell’assedio delle Forze dell’Ordine ma che sa essere sentinella attenta di quei valori che l’hanno fatto nascere e crescere nella storia dell’umanità.
“Solo se si è amati si può cambiare; è impossibile cambiare se si è giudicati. Si può contribuire a cambiare qualcuno solo se gli si esprime il proprio amore, e nel proprio amore gli si dice: “appunto perché ti voglio bene così come sei, desidero che tu cambi”.(Don Pino Puglisi)
Abbiamo conosciuto la ”Milano da bere”, ma questa che vedrete in queste immagini è la ”Palermo da respirare”. Dopo che avrete visto le immagini, vi invito a chiudere gli occhi e sforzarvi di ricordare il loro contenuto, ognuna di quelle immagini può essere associata ad un “odore”, ma non a quegli odori di Zagara che ricordavano la Palermo felicissima. Sono gli “odori” della quotidianeità. So per certo che moltissimi di voi non ne saprebbero immaginare l’essenza, lo si può fare solo se si è stati in quelle case, tra quelle strade, in quell’angolo di mare che ti riporta in mente l’attentato fallito a Giovanni Falcone, all’Addaura presso la sua villa.
Quel mare che per essere osservato da uomini giusti nei suoi cangianti colori e nelle sue increspature delle onde, ha bisogno di un servizio d’ordine particolare per i suoi spettatori…
(Progetto e fotografie di Luciano Perbellini)